venerdì 2 ottobre 2009

Dai su, non esagerare!

Si chiude oggi la mia prima settimana da blogghista, rileggendo i post e le mail che mi sono arrivate dai giá numerosissimi lettori mi rendo conto che dipingo una realtá dorata che forse non rispecchia in pieno la veritá ( a proposito invece di mandarmi mail, lasciate qualche commento sul blog, mi piacerebbe se nascesse qualche discussione).
Questa cittá, come tutte le cittá del mondo, lotta costantemente con una enorme varietá di problemi che talvolta la fanno zoppicare.Avró modo piú in lá di raccontarne qualcuno.
La mia intenzione non é quella di gettare fango indiscriminatamente su Roma né quella di osannare ciecamente Barcelona. Solo mi piace pensare (ma solo per puro ingiustificato egocentrismo) che un giorno qualcuno (non so chi, ma uno di quelli che move tutt’ cose) interpreti queste critiche come delle proposte,non voglio bastonare ma spronare. Semmai dovessi tornare all’ovile mi piacerebbe trovare a Roma un clima di rilassattezza generale, vorrei andare in bici comodo e sicuro, andare in piscina senza svenarmi,vedere che la gente lavora degnamente, non passare ore chiuso in macchina a desiderare la morte violenta del mio vicino di traffico.
Naturalmente so che non succederá nulla di tutto questo, che fra 20 anni Roma sará identica ad oggi e so, cosa che colpisce e affonda il mio ego piú narcisistico, che nessuno mi stará mai a sentire.
Ma questo é il mio blog e io ci scrivo quello che mi pare.

4 commenti:

  1. Francy,

    Avevo scritto un commento lunghissimo ma poi ho perso tutto perché ho sbagliato a postarlo. E così tutte le mie parole sono svanite nell’etere…che rabbia! Tuttavia non mi arrendo. Riprovo e riassumo.
    Innanzitutto grazie. Grazie per questo blog e per questo luogo di vero confronto in cui con semplicità riesco a comprendere tante cose che dall’informazione convenzionale non sempre acqusisco. Il tuo punto di vista da “insider” sincero e vissuto vale più di mille articoli di fondo “griffati” che molto spesso si limitano a auto riferirsi e auto citarsi. Bah.
    Come sai, sono una persona che crede profondamente nel genere umano: credo nel concetto di bene e in quello di giusto. Mi ritengo un’incurabile entusiasta di tutto ciò che mi circonda e per me il bicchiere è sempre mezzo pieno. D’altro canto, credo che i problemi di Roma non siano solo formali, bensì sostanziali. Mi speigo meglio: Non credo che sia solo un problema di bike sharing male organizzato, di centri sportivi dalla salata retta mensile, di sistema di rifiuti non collaudato. Mi ripeto: non è un problema SOLO formale, ma ANCHE sostanziale. Credo che sia necessario agire nella sostanza delle cose (dal latino substantia, derivazione dal greco ὐποκέιμηνον (hypokeimenon), letteralmente tradotto con ciò che sta sotto. Grazie Wikipedia!). Perciò non è l’AMA a doversi annotare l’indirizzo del sito che tu hai segnalato. Ma tutti noi, tutti noi che viviamo quotidianamente Roma e la Romanità che, con tutto il suo fascino e le sue contraddizioni, ci ammalia e ci stordisce. Siamo noi che dobbiamo interessarci al tuo blog, leggere attenatmente le tue parole, prendere spunto dai tuoi post e volere con ardore una Roma migliore. E’ proprio per questo motivo che ho postato il link del tuo blog sul mio profilo facebook: per comunicare ai miei contatti la tua iniziativa, nella speranza che poi ogni contatto faccia la stessa cosa e così via….Finchè forse qualcosa, seppur di piccolo, possa accadere. Che si tratti anche solo di un commento in più sul tuo blog. Sarebbe pur sempre un segnale di reazione, no? Perciò, mio grande fratellone, continua a postare tutti i tuoi commenti. E noi tutti facciamo diventare questo blog un luogo di discussione, confronto e voglia di migliorare. In fondo la nostra Roma e la nostra bella Italia se lo meritano. Daje!

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  2. Grazie per i complimenti mary, ma tu sei la mia sorellina, non valgono :)
    E soprattutto grazie per il tuo intelligente commento
    Sono in parte d’accordo con te. Ognuno dovrebbe nel suo piccolo tentare di cambiare in meglio le proprie abitudini quotidiane, anche le piú insignificanti. Delegare le istituzioni, L’AMA l’ATAC o chicchessia, é, tutto sommato, come deresponsabilizarsi difronte ad alcuni temi. In effetti qui nessuno inzacchera con scrittele pareti o i vagoni, nessuno butta la carta nel contenitore della plastica, tutti raccolgono la cacca del cane.....in generale la gente si sente parte responsabile della collettivitá, questo aspetto é tangibile.Qui la gente quando si lamenta lo fa per ottenere qualcosa, non per paingersi addosso e se si lamenta lo fa con ragione
    D’altro canto peró una cittá deve necessariamente offrire dei servizi efficenti ai suoi cittadini, servizi che il piú delle volte vengono fatti pagare. Io credo che un cittadino debba pretendere che la sua cittá funzioni e si debba indignare quando questo non accade, l’indignazione peró deve essere seguita da una reazione, da un cambiamento.In un’ottica di tipo aziendale il cittadino é un cliente che paga, il servizio che gli viene venduto deve vlare il prezzo sborsato. Il meccanismo che scatta (e capisco che succede) é: se passa il camion della spazzatura e si porta via carta vetro e plastica tutte assieme, perché dovrei fare la raccolta differenziata in casa? Se il metro é sempre sporco ed in ritardo, perché dovrei evitare di graffitarlo? Se lo spazzino non passa a pulire i marciadpiedi, perché mi devo preoccupapre io della loro pulizia? La fiducia del cliente cosí si perde.
    Potenzialmente possiamo essere tutti diavoli o santi, la scelta dipende in parte (e soprattutto) da noi ed in parte dagli stimoli che riceviamo. Temo che, per loro natura i romani siano un pò diavoletti, se poi vengono leggittimati dalle istituzioni possono diventare anche dei simpatici diavolacci. Probabilmente qualche esempio di buona gestione delle cose comuni da parte delle istituzioni farebbe risvegliare in molti il desiderio di essere parte di una collettivitá, di essere incisivi ed inportanti. Si avrebbe una speranza fondata che le cose possono migliorare, si smetterebbe di intonare la solita litania del lamento “a babbo morto”, ci si sentirebbe piú responsabili di ció che ci circonda e probabilmente si avrebbe la percezione che ció che ci circonda é nostro.
    Insomma é vero, il cambiamento deve essere sostanziale, ma perché avvenga io credo che debba essere innescato da un cambiamento concreto da parte delle istituzioni.
    Amen

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  3. Al diavolo i diavolacci insomma!

    L'unico problema è che le istituzioni non esistono se non come l'unione di tanti diavoletti o santi. Il compito di noi cittadini è votare santi e non diavoli, di qualunque colore politico essi siano (seppure un'idea a riguardo io ce l'ho).
    E poi, il tuo discorso può essere esteso a tutta la Spagna? O si limitwa al solo comune di Barcellona o alla zona della Catalugna? E' importante capire questo per iniziare a capire l'origine dei mali: individui o istituzioni? Cioè se quello che tu dici vale solo per Barcellona, beh, allora sono i catalani diversi dal resto degli spoagnoli. Se invece è la Spagna intera a funzionare bene, beh, allora c'entrano le istituzioni. Non credi?
    Ma soprattutto: è nato prima l'uovo o la gallina?

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  4. Attenzione. Questa non é la terra promessa né il paradiso. La cittá ed il paese stanno vivendo un periodo nero, la crisi qui sta colpendo duro, molto piú che in Italia. Inoltre ci sono decine di cose migliorabili e altrettante puramente insopportabili. Non vorrei essere frainteso. Solo espongo quegli aspetti che qui vengono sviluppati egregiamente mentre a Roma in maniera redicola.
    Probabilmente Barcelona potrebbe imparare molto da Roma.... adesso non mi viene in mente nulla, ma qualcosa ci sará!
    La mia intenzione non é quella di paragonare le due cittá tout court, ma solo alcuni loro aspetti. Ovviamente facendo una soggettivissima selezione. Cosí facendo, per rispondere alla tua domanda, il mio discorso si riferisce a qualsiasi cittá del mondo (non solo della spagna) che in determinati campi lavora meglio di Roma. Ecco é proprio questo che voglio fare, esporre uno per uno i problemi atavici che affliggono Roma e le loro semplici soluzioni applicate altrove. E visto che vivo a Barcelona porto l’esempio di Barcelona. Ma chiunque fosse interessato a riportare l’esempio della cittá in cui vive, é piú che benvenuto.
    Prima l’ uovo o la gallina.........la risposta purtroppo ancora non la ho

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