mercoledì 30 settembre 2009

Gayxample


Da qualche tempo a questa parte, chissá perché, a Roma soffia un vento di intolleranza.
Mi sembra che cia sia una particolare dedicazione agli omosessuali. Pasolini nel ’69 (Comizi d’amore) mostrava un’Italia che li chiamava “invertiti”; dopo 40 anni nella capitale di un paese moderno, produttore, multietnico e infondo benestante gli invertiti vengono sprangati,multati, perseguiti. Ho visto peró che la gente si é spaventata per tanto odio e perfino Alemanno, per dovere istituzionale, ha sfilato in una manifestazione contro l’omofobia. Alemanno, fai qualcosa di sinistra!
Barcelona é la capitale gay dell’europa mediterranea. C’è una parte di un quartiere centrale, l’Eixample, che la gente chiama ormai Gayxample. Il nomignolo non vuole essere simpatico o burlesco ma solo serve a delimitare geograficamente un’area. Le strade del Gayxample la sera si popolano di uomini e donne, che vanno da un ristorante all’altro, da un bar all’altro e da una discoteca all’altra. In quella parte della cittá i titolari di bar e ristoranti si fanno ricchi. Non conosco le statistiche ma alla semplice vista é evidente che lí la gente esce e spende molto in barba alla crisi. Esistono agenzie di viaggio specializzate in itinerari gay, gruppi di turisti gay vengono a Barcelona per visitare la cittá e probabilmente anche per potersi baciare per strada senza rischiare di essere malmentati o multati.I catalani, forse grazie al loro innato senso per il commercio e per la loro proverbiale modernitá, hanno da anni fiutato l’affare e hanno trasformato quello che a Roma é un tabú da tacere in un buon buisness. Dire che qui si respira un’aria di tollerranza é errato, perché tollerarare vuol dire un pò sopportare, lasciar correre......A barcelona quello della omosessualitá non é un fenomeno, ma solo uno dei molti aspetti che caratterizzano questa cittá.

martedì 29 settembre 2009

dú piccioni có na fava!


Roma é una cittá molto cara, soprattutto se si pensa che i servizi offerti sono spesso scadenti.
A roma ero iscritto ad una piscina sulla flaminia, 85 euro al mese. Mi sembrava un buon prezzo in comparazione con tanti altri circoli, anche perché potevo andare a fare nuoto libero tutti i giorni fino alle 10 di sera, sabato e domenica compresi. L’estate poi, pagando 10 euro in piú, toglievano il pallone e ci si poteva prendere il sole sulle rive del profumatissimo Tevere. Era un pò scomodo arrivare fin lí perché nelle ore di punta la Flaminia é congestionata.
Qui vado in una piscina comunale che sta nella Barceloneta. Ci sono una vasca al coperto e due all’aperto, una di queste é climatizzata e ci si puó andare anche in inverno, sta in riva al mare. Nel club c’è anche una sala per fare pesi, un’altra dove si tengono corsi gratuiti di step, aerobica, pilates ecc... inoltre ci sono 2 grandi jacuzzi e 2 sauna, una sala con tavoli da ping pong , sulla terrazza c’è il frontón, che é un campo per giocare a una specie di squash e c’è in fine anche un campo da beach volley propio sulla spiaggia. Il club é aperto tutti i gioni dell’anno dalle 7 di mattina alle 23.00 mi costa 34 euro al mese.
Ho poi la passione del windsurf, appena arrivato me ne comprai uno usato e lo lascio montato in un club, anche questo é comunale, che sta dietro al porto olimpico.ë comodissimo in bici ci metto10 minuti. Nel club posso anche usare, senza costi aggiunti, piccole imbarcazioni che sono a disposizione di tutti i soci come laser, catamarani, canoe. Cè un servizio di vigilanza e di recupero (ahimé una volta mi sono venuti a raccattare!), nel piazzale c’è un campo da basket. Tutto l’anno si possono seguire corsi di ogni tipo di sport nautici e periodicamente vengono organizzati pranzi sociali o regate di massa per favorire le relazioni fra i soci. Questo club,aperto tutti giorni dell’anno dalla mattina fino al tramonto, é peró piú caro, mi costa ben 41 euro al mese. Il porto olimpico fu costruito proprio per le olimpiadi del ’92. Fra 5 anni in che stato troveremo le piscine dei mondiali di nuoto 2009? mi pare che giá qualcuna abbia fatto notizia....

34 + 41 = 75 euro...... i famosissimi due piccioni con una fava!

lunedì 28 settembre 2009

Pedala che ti passa


Vado in laboratorio tutti i giorni in bicicletta, casa mia dista solo 7 km e prendendomela con calma ci metto poco meno di mezz’ora. Quella mezz’oretta di pedalata é davvero piacevole.

Barcelona é una cittá che si presta all’utilizzo della bici, non ha molti dislivelli, il manto stradale é sempre in ottime condizioni e soprattutto c’è un gran numero di piste ciclabili. In totale sono156 i km ciclabili, pare peró che a breve si arriverá a 200 km. Andare in bici non é solo una attivitá ricreativa o sportiva, qui la gente usa la bici come vero e prorpio mezzo di trasporto, alternativo a macchina, moto, metro o autobus. Il comune di Barcelona ha da tempo intelligentemente fomentato l’uso della bicicletta. http://w3.bcn.es/XMLServeis/XMLHomeLinkPl/0,4022,621827370_656589693_1,00.html .Uno degli strumenti per incentivare l’uso delle due ruote é stato l’istituzione del Bicing, questo consta di una rete fittissima di parcheggi di biciclette “di scambio”: prendi la bici in un parcheggio sotto casa e la lasci in un parcheggio vicino al lavoro. Hai 30 minuti per usarla, se sfori ti viengono tolti 50 centesimi dal conto per ogni 30 minuti di ritardo, se non la riporti entro 24 h ti vengono tolti 125 euro; l’abbonamento annuale costa 24 euro. Il bicing non é un servizio per i turisti, é un servizio per il cittadino. In tutta la cittá ci sono piú di 400 punti di distribuzione ( ma aumentano mese dopo mese), in ognuno dei quali ci sono dalle 20 alle 30 bicilclette (nella figura ogni puntino rosso é un parcheggio). Il Bicing é uno mezzo di trasporto pubblico utilizzatissimo

Anche a Roma hanno da poco tentato di organizzare qualcosa del genere: una manciata di parchegggi, tutti in centro e abbastanza trascurati; mi dicono che il bike-sherring capitolino ancora non ha decollato, decollera mai?

Per tanti anni, armato di casco, maschera antismog e non poca temerarietá, a Roma ho usato la bicicletta per muovermi; ogni volta che arrivavo a destinazione mi sentivo un miracolato, i rischi per i ciclisti sono altissimi e dovuti a una lunga serie di motivi: le piste ciclabili sono poche,malmesse e servono piú che altro per gite domenicali, il manto stradale é spesso costellato di buche e voragini poco rassicuranti, i marciapiedi quasi mai sono dotati di rampa per carrozine e bici e soprattutto il traffico folle e violento non tiene minimamente conto dell’esistenza di questri strani esseri, i ciclisti.

Non bisogna essere dei premi Nobel per capire che l’uso della bici riduce traffico, contaminazione atmosferica ed acustica, spesso riduce i tempi di percorrenza,allegerisce i parcheggi e fa smaltire la panzetta! Visto che evidentemente l’amministrazione romana non é capace di inventarsi un modo per far usare la bici ai cittadini, perché non viene a vedere come si fa da queste parti? Saper copiare é,volendo, un gran merito!

venerdì 25 settembre 2009

Ramadan

Il 21 settembre su repubblica.it si riportava questa notizie http://roma.repubblica.it/dettaglio/fine-del-ramadan-feste-in-piazza-vietate/1725833 : la questura di Roma vieta i festeggiamenti per la fine del Ramadan, sarebbero una provocazione nei confronti della comunitá cattolica della chiesa di San Policarpo. Provocazione.........
La settimana scorsa nel parco della Ciutadela, il corrispettivo barcelonese di villa Ada o villa Borghese, si é celebrata come ormai tradizione la fine del Ramadan con una festa durata circa una settimana. Per giorni é stato possibile assistere gratuitamente a concerti di artisti appartenenti al mondo arabo, mangiare in ristotrantini che offrivano squisiti piatti tipici iraniani, libanesi, algerini etc, comprare vestiti e oggetistica "arabi". Tra i numerosissimi visitanti vi erano molti non mussulmani, famigliole con bambini, anziani curiosi, ragazzi.
El Ajuntament (il comune) di Barcelona ha organizzato e finanziato la festa che si é svolta a circa 300 metri dalla meravigliosa e centralissima cattedrale di Santa Maria Mar.
Provocatorio questo Ajuntament!

Mi presento

Sono uno dei tanti italiani che vive a Barcelona, pare che ce ne siano piú di 20 000. Ormai sono passati due anni da quando con la mia compagna ci siamo trasferiti qui.
Nosnostante Barcelona sia cosí vicina all'Italia, sembra non possedere nemmeno l'ombra di quella immobilitá, pesantezza e noia che opprime il nostro paese. Ancora oggi, dopo due anni, non smetto di stupirmi vedendo come le cose girano in maniera diversa.
Ho deciso di aprire questo blog per mostrare come alcuni avvenimenti vengano vissuti in maniera completamente diversa qui rispetto a Roma e come sia possible organizzare una cittá, grande e popolosa, in modo distinto. La scintilla mi é scattata quando ho letto su repubblica.it della notizia che a Roma é stata vietata la festa per la fine del Ramadan, poiché considerata una provocazione. Mentre a Barcelona.....